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Capriolo

Capriolo

Il Capriolo è un mammifero ungulato (cioè animali che possiedono un numero pari di dita e le zampe vengono sostenute principalmente dal terzo e dal quarto dito, a differenza dei perissodattili che posseggono zampe con un numero dispari di dita e che il peso viene appoggiato per di più sul terzo dito), facente parte della famiglia dei Cervidae, diffuso soprattutto in Europa e Asia. Possiede un corpo di dimensioni minori rispetto agli altri della sua specie, rimanendo comunque molto agile elegante e scattante nei movimenti, le corna non sono molto grosse, il colore del manto va dal rossiccio al marrone, mentre il muso è di colore grigio e la gola di colore bianco.

Può raggiungere una lunghezza di circa 130 cm, un’altezza di circa 70 cm e un peso che va dai 10 ai 27 kg. Come tutti i Cervidae, anche il Capriolo perde i palchi (le corna) ogni anno, ricrescendogli poi alla fine dell’inverno, più robuste e più fitte. I palchi sono formati da cartilagine di cui vanno ghiotti molti animali, motivo per cui è raro trovare le corna abbandonate sulla superficie, visto che diventeranno il cibo di altri animali, a differenza degli altri esemplari, le quali è possibile avvistarle in diverse zone dopo la caduta. Come accennato prima, questo esemplare risiede stabilmente in gran parte dell’Europa continentale, in Gran Bretagna, sulle Alpi, sugli Appennini, in pianura Padana, nel Parco del Ticino e dei Nebrodi, mentre è totalmente assente in Irlanda, Portogallo e Grecia.

Il suo habitat naturale è formato da fitte zone aperte e boscose, in radure e in zone cespugliose, in pianura, in collina, in montagna e in zone particolarmente umide. L’esemplare maschio è abbastanza solitario, è possibile avvistarlo maggiormente solo durante le stagioni dell’amore, mentre le femmine vivono solitamente in grossi gruppi. Da metà luglio a metà agosto, il maschio inizia a corteggiare pesantemente la femmina, nove mesi dopo nasceranno massimo due esemplari per coppia. Il piccolo starà per di più nascosto tra le erbe fitte, in attesa della madre che gli procurerà quotidianamente il cibo, soltanto quando sarà più grande, potrà cacciare insieme alla madre, con la quale resterà a contatto per tutto il primo anno di vita. Con l’arrivo dell’autunno anche i maschi raggiungeranno le femmine, vivendo con loro nel gruppo, occupando quasi sempre il fondo della gerarchia.