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Istrice

Istrice

Generalità e morfologia:
L’istrice, conosciuto anche come porcospino, è un roditore appartenente alla famiglia degli Istricidi, da non confondere con il riccio. Misura in media tra i 60 e gli 82 centimetri e può arrivare a pesare fino a 30 chili. E’ caratterizzato dalla presenza di numerosi aculei lungo tutto il corpo, che usa per difendersi. Gli aculei lunghi circa 20 centimetri sono dei peli modificati e sono distribuiti sul dorso e sui fianchi e si staccano in seguito alla contrazione dei muscoli. Sulla coda ha peli cavi a forma di calice che usa come sonagli per avvertire eventuali nemici.  Quando è spaventato o eccitato drizza contemporaneamente gli aculei e i peli e poi comincia ad emettere un rumore con la coda e battendo le zampe. Il pelo è setoloso, scuro sul corpo, marroncino sulla testa con una striscia bianca sulla gola. Si tratta di mammiferi molto schivi, escono solo di notte e durante il giorno restano rintanati a risposare nelle tane ricavate da spaccature nelle rocce o scavate nel terreno e per questo sono dotati di zampe posteriori con unghie robustissime. D’inverno, pur non andando in letargo, esce difficilmente dalla sua tana. L’istrice è un animale erbivoro e si nutre principalmente di tuberi e bulbi, frutti caduti dagli alberi e di rado insetti. E’ golosissimo di uva che saccheggia di notte nelle vigne.

Habitat:
L’habitat naturale dell’istrice è sia la pianura che la montagna. Predilige le aree ricoperte da vegetazione a basso fusto e boschi inaccessibili.

Distribuzione:
L’istrice è presente in Italia, nel Maghreb e nell’Africa subsahariana.

Riproduzione:
La stagione dell’accoppiamento è quella estiva.  La maturità sessuale viene raggiunta intorno a 2 anni di età. La gestazione dura 4 mesi al termine dei quali la femmina partorisce un unico cucciolo. L’accoppiamento si verifica solo se la femmina è disponibile e abbassa gli aculei per permettere la penetrazione. Quando sta per partorire la femmina riveste la tana con erba secca. Il cucciolo nasce ricoperto di peli con gli aculei già formati ma ancora morbidi. All’età di un mese è svezzato e lascia il nido materno.