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Megattera

Megattera

Generalità e morfologia:
La Megattera, Megaptera novaeangliae, chiamata anche Balena gobba è un Cetaceo Misticeto appartenente alla famiglia

Balaenopteridae. Letteralmente il suo nome può essere tradotto con “grande ala”, e difatti la sua caratteristica principale è proprio costituita dalle grandi pinne pettorali che raggiungono una grandezza molto rilevante rispetto all’intero corpo. Quest’ultimo misura in lunghezza circa 16 metri per un peso anche superiore alle trenta tonnellate. La colorazione del dorso è di un nero intenso mentre le pinne, il ventre ed i fianchi presentano focature biancastre o nere. Nelle parti laterali della mascella sono sviluppati circa trecento fanoni di una lunghezza media di settanta centimetri.
La Megattera è facilmente riconoscibile per via della forma tozza del corpo e della gobba presente sul dorso vicino alle pinne dorsali. È possibile avvistare questi mammiferi in tutti gli oceani, anche se sono tipicamente costieri, motivo per cui tendono ad avvicinarsi molto alla costa, spingendosi anche verso piccole baie ed estuari. Sono esemplari migratori, ogni estate migrano verso le acque polari per potersi nutrire, accompagnati dai loro piccoli, mentre in inverno tornano nelle acque tropicali, per il prossimo periodo di accoppiamento e gestazione. La loro dieta è composta da piccoli pesci e dal krill, di cui ne sono letteralmente ghiotti. Soprattutto durante il periodo degli amori, le Megattere sono molto famose per le loro strabilianti acrobazie e danze marine, effettuano numerose piroette e sbattono velocemente le loro pinne sull’acqua, generando numerose onde.

Habitat:
Le Megattere abitano quasi la totalità dei mari e degli oceani mondiali. La specie compie lunghe migrazioni per procacciare cibo e trovare il luogo idoneo nel quale accoppiarsi e partorire, spostandosi dalle regioni polari a quelle tropicali e subtropicali.

Vita sociale e comportamento:
A differenza di molte Balene vere, le Megattere amano trattenersi in stretta vicinanza delle coste e molto spesso, al ritorno delle migrazioni, raggiungono la medesima costa nella quale avevano soggiornato prima di partire. Esse si cibano principalmente di animali planctonici e di piccoli crostacei, ma non disdegnano anche pesci di piccole e medie dimensioni. A volte può capitare che, aprendo la loro enorme bocca per ingoiare acqua da filtrare attraverso i fanoni, ingoino anche alcuni uccelli.

Corteggiamento e riproduzione:
Questo genere di Balenottera sembrerebbe compiere dei veri e propri rituali nel periodo dell’accoppiamento: gli esemplari maschi intonano lunghi canti che durano anche diverse ore per attirare le femmine. Un altro modo per mostrare il proprio interesse consiste nell’eseguire delle grandi capriole sulla superficie dell’acqua producendo grandissime onde e fortissimi rumori percepibili anche a grandi distanze. Dopo una gestazione di circa un anno le femmine danno alla luce di norma un solo cucciolo che può raggiungere anche i cinque metri di lunghezza. Questo si ciberà inizialmente del latte materno e rimarrà attaccato alla mamma per lungo tempo.
Il maschio produce un canto molto particolare che può durare circa 20 minuti e lo ripete per diverse ore, gli scienziati non hanno ancora ben capito se sia un semplice canto per impressionare la femmina o se abbia qualche altra funzione. Per via della loro passione per la costa, sono facili prede dei balenieri, le quali con la loro caccia hanno praticamente portato la specie all’estinzione. Dal 1996, anno in cui è iniziata la prima caccia di questo esemplare, ad oggi, la specie è stata ridotta di circa il 90%. Nonostante la caccia alle balene sia illegale in molti Stati, in altri, questa pratica barbarica continua a essere mantenuta, si spera quindi che al più presto si possa estendere questa legge a tutto il Mondo, per evitare che un’altra specie venga fatta estinguere completamente, per colpa della stupidità dell’essere umano.