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Discoglosso

Il Discoglosso, altrimenti chiamato “discoglosso sardo” (nome scientifico Discoglossus sardus) è un tipo di rospo presente in particolar modo in Italia, e come fa intuire il nome prevalentemente in Sardegna, ma è anche presente nelle isole minori dell’Italia, nell’Arcipelago Toscano, con qualche presenza segnalata anche in Corsica.

E’ un anfibio anuro che viene spessissimo confuso con il rospo smeraldino, per via della spiccata somiglianza che è impossibile non notare a colpo d’occhio: se osserviamo più attentamente, basterà guardare gli occhi e nello specifico la pupilla. Quella del rospo smeraldino è stretta ed orizzontale, come quella della grande maggioranza degli altri rospi anuri, mentre quella del discoglosso sardo è, come viene detto nel gergo più tecnico, cuoriforme, ossia larga e somigliante alla figura del cuore per come viene concepita nell’immaginario collettivo.

Il discoglosso non si allontana mai dall’acqua, anzi ci resta generalmente e molto spesso dentro.
Un’altra caratteristica che lo differenzia dai rospi che più gli somigliano riguarda la lunghezza delle zampette posteriori: pur essendo un animale molto agile capace anche di balzare, il discoglosso sardo presenta arti posteriori più corti in confronto a quelli di altri “cugini” anuri.

La riproduzione avviene due volte all’anno (primavera-estate, autunno-inverno) e la femmina richiama il maschio per la deposizione delle uova, numerosissime, tra la vegetazione e sulle pareti del fondo dell’acqua.

Da adulto e quando è pienamente sviluppato, il discoglosso è lungo circa 8-9 Cm, anche se generalmente il discoglosso non si sviluppa così tanto e resta sui 7 Cm di lunghezza.

Non è considerato un animale in via d’estinzione ma allo stesso tempo sembrerebbe registrarsi una sua diminuzione nelle aree sarde in cui fino a poco tempo fa era molto presente. Si crede per questa ragione che possa poi rientrare negli animali a rischio di estinzione. A contribuire alla sua diminuzione anche l’aumento in alcune zone di rettili e volatili che lo predano durante lo stadio larvale in cui rane e rospi sono meglio noti come girini.