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Passera sarda

Passera sarda

La Passera sarda, facente parte della famiglia dei Passeridae, è lunga circa 15 cm, pesa 30 grammi e possiede un’apertura alare di circa 23-26 cm. Per queste sue caratteristiche, risulta essere molto simile al cugino italico, cioè il Passer domesticus italiae, distinguibile solo per la differente colorazione. Presenta dimorfismo sessuale molto visibile, in quanto il maschio è di colore marrone rossastro nella zona della testa, presenta il sopracciglio e le guance di colore bianco brillante, la parte superiore è di colore bruno scuro con striature nere, gola, coda e petto di colore nero, mentre la parte inferiore è di colore bianco-nerastro.

La femmina invece presenta colorazioni poco vistose, in quanto presenta il corpo di colore marrone e grigio, praticamente identica alla Passera oltremontana, con la differenza che la sarda presenta un becco molto più forte rispetto alla cugina oltremontana. Questo esemplare risiede stabilmente in tutta Europa, Asia e Africa; nel nostro Paese è possibile avvistarlo solo in Sardegna, dove sceglie case abbandonate e isolate come dimora. Non è un esemplare urbano, gli piace vivere in terreni arbustivi o boschivi vicino a campi aperti, non troppo vicini all’uomo. Come tutti i passeri, anche questo è onnivoro, si ciba praticamente di tutto, dagli insetti, ai semi, alla frutta, ecc. Di questa specie fanno parte altre tre sottospecie, cioè la Passer hispaniolensis hispaniolensis, la Passer hispaniolensis transcaspicus e la Passer hispaniolensis maltae, su quest’ultima ci sono ancora molte perplessità da alcuni studiosi, i quali ritengono che sia un semplice ibrido della specie, tuttavia il dibattito è ancora aperto.

Il suo verso è molto simile a quello della Passera oltremontana, ma risulta essere un richiamo molto più profondo e più caldo della prima. Il suo nido viene costruito mediante erbe e foglie trovate all’esterno e deposto in vecchi casolari, su alberi o utilizza direttamente nidi abbandonati di altre specie, soprattutto quelli di cicogne e rapaci. Sceglie sempre zone protette e vicino l’acqua. Una volta terminata la costruzione, la femmina deporrà circa 6 uova, le quali saranno covate per circa 13 giorni. In seguito i piccoli saranno sfamati per altre due settimane, momento in cui saranno liberi di volare in autonomia. Le covate iniziano da aprile in poi; in un anno la femmina può eseguire anche fino a 3 covate per coppia.