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Castoro

Castoro

Generalità e morfologia:
Quella dei Castoridi è una delle famiglie più piccole degli Sciuromorfi, sottordine dell’ampio ordine dei Roditori. Del genere Castoro sono note in natura due differenti specie, l’una distribuita nel Continente Europeo ed Asiatico, l’altra prettamente americana. Tuttavia la distinzione può essere fatta solo sulla base della loro collocazione geografica poiché le due specie presentano caratteristiche fisiche e comportamentali assolutamente similari. I Castoridi sono caratterizzati da dimensioni abbastanza grandi, essi raggiungono infatti anche la lunghezza di un metro, la struttura del capo e del tronco è piuttosto massiccia, la dentatura è robusta e molto sviluppata – basti pensare che un solo castoro è capace di abbattere un albero nel corso di una sola notte – le zampe sono brevi e le mani hanno la capacità afferrare abilmente gli oggetti. La pelliccia è costituita da una lanugine fittissima di color grigio e da peli di contorno piuttosto lunghi e di color bruno dorato. Una peculiarità fisica inconfondibile della famiglia è la presenza di particolari ghiandole che producono una sostanza grassa fortemente odorosa che utilizzano per marcare il territorio. Habitat: Il Castoro è diffuso in alcuni paesi europei fatta eccezione per le aree mediterranee che presentano un clima troppo caldo e dunque inadatto alla specie. In Asia le regioni maggiormente popolate sono quelle della Siberia e della Mongolia. La specie americana abita in particolar modo l’Alaska, il Canada e buona parte degli Stati Uniti.

Vita sociale e comportamento:
I Castori non sono socialmente aggregati nel vero senso della parola, piuttosto formano un insieme di gruppi familiari che conducono un’esistenza del tutto indipendente l’uno dall’altro. Di abitudini prevalentemente notturne, ma capaci di essere molto attivi anche di giorno, essi dimorano e si muovono sempre nei pressi di corsi d’acqua dove la vegetazione arborea è molto abbondante.

Corteggiamento e riproduzione:
Il periodo dell’amore coincide con la fine dell’inverno e la gestazione dura poco più di centoventotto giorni al termine della quale la femmina partorisce, nella comodità di tane appositamente sistemate per l’evento, da uno a sei cuccioli. Questi verranno allattati per circa un mese e restano con la mamma tutto il tempo necessario per apprendere quello di cui necessitano per poter vivere autonomamente.