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Quando un telefono può salvare la natura

Telefono salva natura

Una tribù nello stato brasiliano del Pará ha ideato e utilizzato metodi innovativi per sfruttare vecchi cellulari e tecnologia del machine learning (una branca dell’intelligenza artificiale basata sull’idea che i sistemi possano imparare dai dati, identificare modelli autonomamente e prendere decisioni con un intervento umano ridotto al minimo) per contrastare la deforestazione dell’Amazzonia, la foresta pluviale tropicale più grande del mondo, che ospita un quarto della biodiversità del Pianeta.

Tenacia, tecnologia e amore per l’ambiente

Purtroppo, dal 1970 il 20% della foresta Amazzonica è andato distrutto a causa della deforestazione. Il popolo indigeno dei Tembe, ha visto più del 30% del suo territorio sacrificato a causa dell’insediamento di ranch per l’allevamento di bestiame oppure distrutto dagli incendi e dalla deforestazione.
Naldo, il capo della tribù, ha dichiarato che già da quando era bambino, sentiva continuamente storie sui taglialegna fuorilegge che prelevavano legno dalla loro zona e che, già all’epoca, rimaneva fortemente indignato nel vedere gente estranea che, senza alcun diritto ed in modo del tutto illegale, rubava la legna del suo territorio.

Nel 2014, il capo Naldo si è buttato insieme a Topher White, fondatore della no – profit ambientalista Rainforest Connection, nell’ambizioso progetto che li ha visti usare cellulari Android ricondizionati e Tensor Flow (il modello di machine learning open source di Google), per rintracciare in tempo reale i rumori della pratica di disboscamento illegale.

In particolare, il modello Tensor Flow utilizzato dalla Rainforest Connection, usa la tecnica del machine learning per analizzare l’audio registrato dai Guardian (questo il nome dei vecchi telefoni Android modificati) e per imparare ad identificare il rumore di motoseghe e camion per il trasporto di tronchi.

I Guardian sono collegati ad un alimentatore a energia solare con microfono esterno e riescono a intercettare i rumori del disboscamento illegale fino a un chilometro di distanza: questi particolari apparecchi vengono nascosti tra le fronde in cima agli alberi, per ricevere meglio il segnale cellulare e assorbire più luce per l’alimentazione solare e rimangono in funzione 24 ore su 24, registrando tutti i rumori circostanti.

Nel giro di qualche minuto dall’individuazione, viene inviato un avviso in tempo reale ai ranger della tribù Tembe, un gruppo di sicurezza che può intervenire sull’attività di disboscamento illegale o segnalarla alle autorità.
Rainforest Connection sta diffondendo questo stesso sistema di monitoraggio acustico presso altri partner che lottano contro la deforestazione in altri cinque paesi, tra cui Perù, Ecuador e Romania.