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Astrilde di sant’elena

Astrilde di sant

L’Astrilde di Sant’Elena è un uccello passeriforme facente parte della famiglia degli Estrildidi. Sono uccelli di piccole dimensioni, misurano circa 13 cm di lunghezza, con un peso di circa 10 grammi ed un’apertura alare che non supera i 14 cm. Possiede una figura molto slanciata ed elegante, il becco è conico e appuntito, le ali sono corte e arrotondate alla fine e la coda è lunga e rettangolare. Il colore di fondo del manto è marrone scuro-grigio, sul dorso, i fianchi, la coda e il ventre sono presenti delle zone zebrate che vanno a zig-zag, la gola e il petto sono di colore molto più chiaro rispetto al resto del corpo, quasi bianco, sulla testa è visibile una caratteristica mascherina di colore rosso corallo che si protrae fino al becco e gli occhi sono di colore marrone scuro. Il maschio e la femmina sono molto simili, ogni tanto è possibile avvistare qualche differenza del colore del manto, ma non è sempre visibile, motivo per cui non è sempre facile distinguere i due sessi.

È possibile avvistare questo uccello nelle zone dell’Africa subsahariana, ad eccezione delle foreste pluviali presenti nell’Africa occidentale, nei deserti della Namibia e in alcune zone dell’Africa orientale. In seguito è stata introdotta in altre zone in cui non era presente naturalmente, dove attualmente risulta essersi ambientata perfettamente. È possibile trovarla alle Canarie, nella penisola iberica, a Capo Verde, a Caledonia, a Tahiti, alle Hawaii e altri ancora. Il suo habitat naturale è formato dalle aree aperte e secche della prateria e della savana. L’Astrilde di Sant’Elena si può spostare anche nelle zone abitate, prendendo possesso delle zone coltivate, dei giardini e dei parchi, dove potrà nutrirsi facilmente. La sua dieta è composta generalmente da semi, predilige maggiormente i semi delle graminacee, nonchè può variare la sua alimentazione con l’introduzione di piccoli insetti e invertebrati.

Sono uccelli molto vivaci e socievoli, vivono sempre in grossi stormi (tranne nel periodo riproduttivo), sono diurni; durante il giorno volano alla ricerca di cibo, appollaiandosi direttamente sulle piante mentre si nutrono dei suoi semi. Anche se si allontanano, mantengono sempre il contatto sonoro con gli altri, mediante appositi vocalizzi. Al tramonto raggiungono il dormitorio comune, che può essere sopra gli alberi e i canneti e passano li tutta la notte fino all’alba del giorno dopo. Il periodo degli amori coincide con il periodo delle piogge, in quanto è il periodo dove il cibo (soprattutto per poter nutrire la prole) abbonda particolarmente. Questi uccellini si sperano dallo stormo, i maschi iniziano a corteggiare le femmine mediante apposite danze e canti soavi. In seguito, entrambi i partner inizieranno a costruire il nido, mediante l’intreccio di fili d’erba. Il nido avrà la forma di una coppa, dove la femmina deporrà circa 4-7 uova. La cova sarà effettuata da entrambi i genitori, il maschio avrà anche il compito di proteggere le uova e la compagna da eventuali predatori. Dopo 14 giorni, le uova si schiuderanno; i pulcini saranno sfamati e accuditi da entrambi i genitori per circa tre settimane. In seguito i piccoli saranno in grado di volare e sfamarsi da soli, nonostante ciò, rimarranno con i loro genitori ancora per altri 20 giorni. In seguito faranno tutti ritorno al proprio stormo e ritorneranno a provvedere soltanto a loro stessi.