Sicuramente poche persone al mondo affermerebbero di amare le meduse eppure, se ci soffermiamo ad osservarle con attenzione, possiamo scoprire che sono creature eleganti e bellissime.
Molto spesso i loro colori contrastano con il blu del mare, altre volte la trasparenza le rende molto difficili da individuare.
Una “puntura” utile per la sopravvivenza
Le punture delle meduse sono dovute a organi speciali chiamati nematocisti o cnidocisti.
Questi sono come piccole capsule chiuse, contenenti un filamento a spirale, rivolto verso l’interno. Quando un corpo estraneo sfiora questo apparato e soprattutto quando la medusa riceve particolari segnali chimici che comunicano che il bersaglio è qualcosa di estraneo, un apposito ciglio fa scattare il meccanismo: il filamento “scatta fuori” e inietta nella vittima il veleno contenuto nella capsula.
Le tossine iniettate sono una combinazione di sostanze proteiche che variano in base alla specie di medusa e gli effetti possono essere molto diversi: da irritazioni appena avvertibili fino a terribili bruciature.
Le meduse, oltre ad utilizzare i loro organi urticanti come un’arma difensiva, li utilizzano anche per catturare le loro prede: dal plancton, a uova di pesci, fino a organismi più grandi, comprese altre meduse.
Va comunque sottolineato che alcuni animali marini risultano essere del tutto invulnerabili al “veleno” contenuto nelle nematocisti, come ad esempio i pesci luna e la grande tartaruga liuto, che, proprio per questo, considerano le meduse un pasto molto prelibato!
Cosa possiamo fare quando una medusa ci “punge”
Prima di scoprire insieme alcuni piccoli “rimedi anti puntura”, è bene chiarire una cosa: le meduse non ci pungono per farci del male o perché vogliono attaccarci, ma semplicemente perché gli stiamo andando incontro, stiamo “invadendo” il loro territorio e le facciamo sentire “minacciate” o in pericolo.
Pertanto, quando vediamo una medusa in mare, evitiamo di catturarla con un retino o un secchiello per poi lasciarla morire sulla spiaggia, basterà evitarla e allontanarsi da lei: la medusa si sentirà al sicuro e piano piano tornerà a prendere il largo.
D’altronde siamo “ospiti in casa sua” e merita quindi un po’ di rispetto.
Detto questo, se venite punti da una medusa, niente panico: uscite dall’acqua, mantenete la calma e rivolgetevi ad una persona in grado di aiutarvi (i bagnini in genere hanno nella loro cassetta medica un gel anti-urticante).
Premere la pelle, raschiarla con la sabbia o grattarla, è del tutto sconsigliato: provocherebbe solo un maggiore rilascio di veleno a causa della pressione o dello sfregamento esercitati.
Stesso consiglio vale anche per l’applicazione di ghiaccio: questo gesto darebbe come risultato una più lunga conservazione del liquido urticante ed un maggior prurito.