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Ippopotamo

Ippopotamo

L’ippopotamo è un animale grosso, pesante, con un corpo allungato, cilindrico a forma di botte; tra tutti gli animali della terraferma è il più pesante dopo l’elefante. Il nome “Ippopotamo” deriva dalle parole greche ippos potamos, cioè cavallo di fiume. I più stretti parenti degli ippopotami sono i maiali. Oggi esistono solo due tipi di ippopotami, entrambi africani, l’ippopotamo comune, detto anche ippopotamo anfibio, che può arrivare a pesare fino a 4 tonnellate, e l’ippopotamo nano o ippopotamo pigmeo, molto più piccolo e che pesa circa un decimo dell’altro ed ha abitudini più terrestri.
La pelle dell’ippopotamo comune è morbida ed elastica e in certe zone raggiunge i 5 cm di spessore; è continuamente lubrificata da un liquido vischioso, di colore rossastro, secreto da speciali ghiandole distribuite in tutto il corpo.
Gli ippopotami si incontrano specialmente nei fiumi e nei laghi, ma possono anche frequentare stagni di fango molto fluidi.

Vita sociale degli ippopotami:
Gli ippopotami conducono una vita in gran parte acquatica, che offre loro due vantaggi, uno relativo al mantenimento costante della loro temperatura corporea, l’altro relativo alla riduzione degli effetti della gravità. Vivono in branchi di una decina di individui che passano la giornata in acqua, distribuiti in modo caratteristico: le femmine con i piccoli ippopotamiraggruppati fra di loro, così come i maschi e le femmine giovani senza prole, i maschi si dispongono alle periferie di questi gruppi.
I maschi adulti di ippopotamo occupano un determinato spazio a seconda del loro grado gerarchico. Ognuno di loro ha un proprio sentiero privato per risalire a terra, mentre i sentieri per le femmine ed i giovani sono per più individui. Forte è l’istinto di difesa dell’ippopotamo, frequenti sono gli scontri fra i maschi per il territorio, scontri che spesso finiscono con la morte di uno dei due contendenti.
Le ferite e le lacerazioni, anche se molto gravi, guariscono piuttosto rapidamente.

Rirpoduzione:
I piccoli ippopotami nascono dopo 227-240 giorni di gestazione, solitamente ne nasce uno per parto. Alla nascita i piccoli ippopotami pesano già sui 30 kg; vengono partoriti nell’acqua dove vengono anche allattati; sono già in grado di rimanere immersi per 3 minuti.
Gli adulti possono rimanere in immersione anche fino a più 10 minuti, un caso record riporta la mezz’ora di immersione. Già pochi minuti dopo la nascita sono in grado di nuotare e camminare, l’allattamento dura dai tre agli otto mesi. Dopo seguono una dieta esclusivamente vegetariana. Si nutrono specialmente di notte, quando escono dall’acqua per raggiungere i pascoli. Un adulto ingurgita decine e decine di foglie, erbe, ramoscelli, bulbi e rizomi per notte.

Altre informazioni sull’ippopotamo:
La dentatura dell’ippopotamo è assai caratteristica con gli incisivi orientati in avanti, i canini molto sviluppati che vengono usati come armi, in particolare gli inferiori che possono raggiungere il metro di lunghezza e circa 3 kg di peso. Incisivi e canini sono a crescita continua; il loro avorio, di buona qualità, è più duro di quello degli elefanti.
La dentatura è completata da 12 premolari e 12 molari.
Gli ippopotami dispongono di uno stomaco molto grande ed un intestino che può raggiungere i 60 m di lunghezza.

La maturità sessuale viene raggiunta a circa 8 anni e la vita si aggira sui 40-50 anni.
Nonostante la sua mole l’ippopotamo può essere piuttosto veloce; quando non è al sicuro in acqua, preferisce battere la ritirata, ma se viene inseguito può superare i 45 km/h.
Di giorno, immersi nell’acqua, gli ippopotami servono da posatori per molti uccelli acquatici, alcuni, come il rallo nero, non si limitano a riposare ma liberano il dorso dei pachidermi dai parassiti. Anche alcuni pesci contribuiscono alla loro pulizia liberandoli da resti vegetali, parassiti e detriti organici. Questi pesci vengono attratti dagli escrementi dell’ippopotamo di cui si nutrono.
Gli escrementi di ippopotamo, depositati sui fondali, costituicono un ottimo fertilizzante azotato che favorisce la crescita di molte piante acquatiche. L’ippopotamo ha subito negli ultimi secoli una notevole riduzione a causa della spietata caccia per la carne, la pelle e l’avorio dei denti.