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Pseudorca

Pseudorca

La Pseudorca è un cetaceo dentato o odontoceto (cioè gli esemplari che in bocca posseggono dei veri e propri denti e non i fanoni come i misticeti), facente parte della famiglia dei Delfinidi. Come si può intuire dal suo nome (in inglese ‘false killer’, cioè falsa orca), questo esemplare può trarre in inganno i ricercatori, i quali possono scambiarla per un’orca, anche se così non è. Questo sbaglio nasce dal fatto che la Pseudorca è molto simile all’Orcinus Orca, sia per via dell’aspetto fisico che della possibilità di attaccare e uccidere gli altri cetacei.

Nonostante questa somiglianza le due specie non sono strettamente correlate, infatti, questo cetaceo è normalmente socievole, vive in branchi di massimo 12 cetacei, anche se a volte, in base all’esigenza, si può radunare insieme a 300 esemplari. La Pseudorca è il terzo esemplare più grosso della famiglia dei Delfinidi, i primi due sono l’orca e il globicefalo; possiede una lunghezza di circa 6 metri e un peso massimo di circa 1,4 tonnellate. Possiede un corpo molto lungo e snello, la testa è più grossa rispetto al resto del corpo, in bocca sono visibili ben 22 paia di denti molto forti e robusti, le pinne sono lunghe e ben appuntite e la colorazione del corpo varia dal grigio scuro al nero, mentre i fianchi sono di colore grigio chiaro.

L’habitat naturale di questo cetaceo è formato da acque tropicali e temperate, non ha una residenza fissa, in quanto è possibile avvistarla in tutte le acque del mondo purché posseggano le caratteristiche prima citate. Predilige acque profonde, è stata avvistata molto spesso lungo le zone costiere, spingendosi anche verso la spiaggia. Non ci sono molte informazioni su questo animale sulle sue abitudini naturali, tutto quello che i ricercatori sanno, l’hanno potuto osservare dagli animali allevati in cattività nei parchi acquatici e altre strutture addette.  Sono dei  predatori molto forti, si cibano di prede grosse come per esempio tonni, barracuda, salmoni, calamari e piccoli di delfini. È stato riscontrato che questo esemplare, se allevato in cattività, può accoppiarsi anche con gli esemplari denominati Tursiopi, dando alla luce un particolare ibrido chiamato Wholphin.