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Cercoletto giallo

Il Cercoletto giallo, che porta il secondo nome non italiano di Kinkajou, mentre il nome scientifico è Potos flavus, è un mammifero ben poco conosciuto che però soprattutto in cattività è apprezzato da tutti i turisti per via delle sue dimensioni e del suo aspetto.

Al contrario di quanto si possa credere appartiene alla famiglia dei Procionidi, ma si differenzia dai quali per un particolare che non deve mai passare inosservato, e che molto spesso viene notato anche dai più inesperti: la coda è prensile, con quest’ultima riesce ad arrampicarsi, a scalare e la usa per vivere nei suoi ambienti.

Il suo ambiente prediletto è la foresta tropicale, dove difficilmente riesce a farsi catturare dagli sguardi curiosi dei turisti. Chi non lo conosce lo scambia frequentemente per una piccola scimmia, ma in lui non circola nemmeno una goccia di sangue di primate.

Ad ogni modo, la sua aspettativa di vita è piuttosto lunga, al contrario di quanto si possa credere: in cattività può anche arrivare a toccare i 25 anni di vita.

Purtroppo è una specie minacciata non solo per via di tutte le problematiche legate all’ambiente, ma anche perché il Cercoletto giallo molto spesso viene ucciso per le sue pellicce e per, talvolta, la carne.

Il Cercoletto spesso non arriva a pesare neppure cinque chili, perciò è uno dei più piccoli tra i Procionidi.

La sua lingua può raggiungere dimensioni considerevoli, fino ai 13 centimetri, perché spesso viene utilizzata per eliminare la parte della polpa dai frutti di cui si nutre, oppure (cosa molto strana per un mammifero), catturare gli insetti volanti e nutrirsene, al volo.

Si spostano in piccoli gruppi formati indistintamente tra maschi e femmine: non esiste un capobranco, non c’è la gerarchia, o almeno non è una cosa evidente. Nei gruppi i Cercoletti lavorano in squadra pur non essendoci un vero e proprio leader.