Le zebre sono animali dal mantello rigato, costituito da bande chiare e scure alternate, il cui numero, direzione e disposizione varia da una specie all’altra. Presentano incollatura poderosa, criniera eretta, orecchi abbastanza grandi e testa grossa, in proporzione al corpo. Questi caratteri sono variabili e le avvicinano al cavallo e all’asino. Lo zoccolo ricorda quello del mulo. Le zebre posseggono le castagne solo negli arti inferiori. Vivono esclusivamente in Africa. Benchè la disposizione della barratura giochi un ruolo determinante nella classificazione delle specie, la divisione in gruppi non è mai basata unicamente su tale disposizione. Si è potuto constatare che queste divisioni, fondate su dati anatomici precisi, risultano confermate dalla disposizione caratteristica delle righe.
Le zebre sono animali gregari che vivono in branchi di 7-8 elementi, talvolta anche di più. Le diverse specie non si uniscono mai tra loro, ma si uniscono spesso con altri animali come lo gnu, lo struzzo e i bufali.
Gli struzzi in particolare sono fedeli compagni delle zebre, che traggono profitto dalla vigilanza e dalla prudenza innate di questi enormi uccelli. Le zebre abitano di preferenza le grandi praterie africane.
Durante le ore più calde del giorno, cercano di proteggersi dal sole stando una contro l’altra nella scarsa ombra che trovano. Quando il sole cala, il branco comincia a pascolare, la sera va a bere sotto la guida di un maschio vigile, poiché questo è il momento in cui la zebra può venire attaccata. Al minimo segnale di pericolo, fuggono al galoppo, raggiungendo i 60 Km/h. Se un felino riesce a raggiungerle, deve subito mettere fuori combattimento la zebra, altrimenti questa si difenderà energicamente a colpi di denti e di zoccoli, costringendo spesso l’assalitore a battere in ritirata.
Ecologia e comportamento delle zebre: Le zebre non sono molto esigenti per il nutrimento, senza mai essere abbondante è sempre sufficiente nelle regioni in cui vivono. Quando diviene scarso le zebre migrano verso zone più fertili. Queste migrazioni sono periodiche e corrispondono ai periodi di siccità. Il grido della zebra assomiglia a quello dell’asino e del cavallo senza assimilarsi a nessuno dei due. Tutti i sensi risultano sviluppati; nessun rumore sfugge loro e anche la vista è molto acuta. La durata della gestazione varia dai 345 ai 390 giorni.
La femmina partorisce un solo piccolo alla volta, che sgambetta subito dopo la nascita dietro la madre, che non si dimostra molto vigile. Alla nascita le barrature sono bruno chiaro, crescendo divengono bruno scuro, quasi nero. La durata della vita non supera i 28 anni.Oltre all’uomo il principale nemico è il mammiferi/leone.php">leone,che le attacca soprattutto al crepuscolo. Al calo della notte, il mantello della zebra diventa mimetico.
A condizione di addomesticare la zebra fin da giovane risulta un animale socievole e possono venire montate e aggiogate. In Gran Bretagna sono stati realizzati molti incroci fra zebre e cavalli. Questi ibridi sono molto più resistenti al freddo e più facili da addomesticare. Inoltre resiste alla malattia del sonno, trasmessa dalla mosca tse-tse.
Le zebre, un tempo molto diversificate, sono state cacciate così intensamente che alcune specie si sono completamente estinte ed altre sono notevolmente ridotte. Attualmente esistono solo tre specie di zebre che si distinguono tra loro specialmente per la forma e la disposizione delle righe, e sono: la zebra di Grévy o zebra reale per la statura, l’armonia delle forme e l’eleganza; la zebra di montagna o zebra comune e la zebra di Grent.