Quasi tutti gli animali a noi più familiari sono provvisti di uno scheletro interno, costituito da un grande numero di pezzi rigidi; le ossa, sulle quali si innestano i muscoli che, contraendosi, permettono il movimento.
Alcune ossa sono saldate insieme a formare una struttura rigida, come avviene nella scatola cranica che protegge il cervello, ma la maggior parte dei pezzi che formano lo scheletro è unita ad altri pezzi mediante un’articolazione flessibile. Cosi avviene nel corpo umano, per tutte le ossa del braccio e della mano, della gamba e del piede; cosi avviene, in fondo, anche per le vertebre, che in lunga serie si susseguono dalla regione del collo fino alla punta della coda, se questa c’è, come nel caso del gatto o della lucertola; o almeno fino all’estremità del tronco, quando la coda non c’è, come nell’uomo o nella rana.
Queste vertebre che rappresentano il vero e proprio asse di sostegno per il tronco di moltissimi animali, sono cosi importanti che si dà appunto il nome di vertebrati (cioè di animali provvisti di vertebre) a tutti gli animali in cui c’è uno scheletro interno, cioè ai pesci, agli anfibi, ai rettili, agli uccelli e ai mammiferi.
Se gli animali vertebrati sono per tutti noi i più familiari, tuttavia non sono certo i più numerosi: gli zoologi ne hanno catalogato all’incirca 50.000 specie differenti, il che è sempre un grosso numero, ma fa una magra figura di fronte alla varietà innumerevole degli animali senza vertebre, gli invertebrati, che contano più di un milione di specie conosciute.
A guardarli da vicino magari con l’aiuto di una lente di ingrandimento o di un microscopio, dato che spesso sono di minuscole dimensioni gli invertebrati ci rivelano una straordinaria varietà di forme, di abitudini, di modi di vita.
In fondo in fondo, si può dire che tutto quello che hanno in comune tra loro è solo il fatto di non essere dei vertebrati. Ed è per questo che gli zoologi, volendo metter ordine in questa sterminata legione di specie, preferiscono parlare di molluschi, di poriferi, di celenterati, di anellidi, di echinodermi, di artropodi e naturalmente di insetti, dimenticandosi volentieri il vecchio e comodo nome di invertebrati a cui noi, tuttavia, non vogliamo rinunciare.