1) Formichiere
Il letargo del formichiere è una sorta di sonno durante il quale il formichiere entra in uno stato di profondo e prolungato torpore, in cui rimane sospeso fra la veglia e il sonno. Di solito questo periodo di letargo inizia in autunno e dura fino alla primavera successiva. Durante questo periodo il formichiere rimane in una tana ben riparata, inizialmente a bassa temperatura, e si nutre di riserve di cibo accumulate prima dell’inizio del letargo. Durante questo periodo il suo metabolismo rallenta, abbassando il suo tasso di ossigenazione e di idratazione, e il suo corpo diventa più resistente agli sbalzi di temperatura. Il formichiere rimane in questo stato di letargo fino a che le temperature esterne non salgono abbastanza da permettergli di uscire dalla sua tana e riprendere le sue normali attività.
2) Orso bruno
Il letargo dell’Orso bruno è un periodo di profondo sonno invernale durante il quale l’orso consuma le riserve di grasso accumulate durante l’estate. L’orso entra in letargo in autunno, generalmente tra novembre e dicembre, quando le temperature iniziano a scendere e la disponibilità di cibo inizia a scarseggiare. Durante il letargo, l’orso può dormire per periodi di tempo molto lunghi, generalmente compresi tra i tre e i sei mesi. Durante il letargo, l’orso non beve, non mangia, né si muove molto. Tuttavia, l’orso può svegliarsi durante il letargo, spesso quando le temperature aumentano per brevi periodi durante l’inverno.
3) Marmotta
Il letargo della marmotta è una forma di torpore invernale in cui la marmotta si rannicchia in una tana a una temperatura sicura e si addormenta a tempo indeterminato. Durante questo periodo di letargo, la marmotta non mangia, non beve e non esce all’aperto. Il suo metabolismo rallenta fino a raggiungere una temperatura corporea di 3-4 °C, e il suo respiro diventa più lento. Il letargo dura da uno a tre mesi, a seconda della specie, e la marmotta si risveglia all’arrivo della primavera.
4) Orso nero
Il letargo dell’orso nero è una forma di inattività invernale in cui l’orso nero rimane in letargo per periodi che durano da settimane a mesi, generalmente a partire da novembre fino a marzo o aprile. Durante il letargo, l’orso nero diventa molto inattivo, il suo metabolismo rallenta notevolmente e può perdere fino al 30% del suo peso corporeo. La temperatura del suo corpo scende da circa 37°C a meno di 30°C. Durante il letargo, l’orso nero non si alimenta, non beve e non esce mai dal suo rifugio invernale. Si sveglia occasionalmente, ma non esce mai da questo luogo. Il letargo dell’orso nero ha lo scopo di garantire che l’orso sopravviva a periodi di cibo scarso.
5) Scoiattolo grigio
Il letargo dello Scoiattolo grigio è una forma di ibernazione estiva che viene adottata durante le stagioni più calde. Lo scoiattolo grigio si rifugia in un buco rivestito con i suoi peli per ripararsi dal calore e dalle alte temperature. Durante questo periodo, il suo corpo riduce drasticamente il metabolismo, raggiungendo una forma di “lento sonno invernale”, con la respirazione ed i battiti del cuore notevolmente rallentati. La temperatura corporea dello scoiattolo scende anche fino a 3-4 °C al di sotto della temperatura media. Durante la fase di letargo, lo scoiattolo non mangerà, ma perderà peso, in modo che il suo corpo possa sopravvivere con un minor consumo di energia. Al risveglio, lo scoiattolo si nutrirà di semi, noci e altri alimenti per recuperare le energie perse durante il letargo.
6) Orso polare
Il letargo dell’orso polare è un periodo di inattività e di ibernazione durante il quale l’orso polare rallenta i suoi processi metabolici e si prepara ad affrontare le difficili condizioni di vita presenti nell’Artico. Durante questo periodo, l’orso polare si rifugia in una tana o guano costruito con la neve o nei pressi di una zona di pesca, e si prepara ad un lungo periodo di inattività in preparazione alla prossima stagione di caccia. Il letargo inizia generalmente alla fine dell’autunno e dura fino alla primavera, quando l’orso polare inizia a nutrirsi e tornare ad essere attivo. Durante il letargo, l’orso polare non mangia né beve, ma vive di grasso corporeo accumulato durante l’estate.
7) Gufo
Il letargo del gufo è una forma di ibernazione in cui i gufi si rifugiano in luoghi riscaldati e protetti, come cavità di alberi, fessure dei muri, cucce di legno e altri rifugi. Durante il letargo, i gufi rallentano il loro metabolismo, riducendo le ore di veglia e i pasti. I gufi possono anche abbassare la loro temperatura corporea, il che significa che i gufi non sentono il freddo come fanno altri animali. Durante questo periodo, i gufi possono resistere a temperature estreme. Il letargo può durare da pochi giorni a più di un mese.
8) Procione
Il letargo del procione è un fenomeno tipico della specie suina. Durante l’inverno, i procioni trovano un ambiente accogliente e caldo in tane o capanne che costruiscono o trovano. Entro in letargo per un periodo che dura da qualche settimana a diversi mesi. Durante il letargo, i procioni riducono notevolmente la loro attività e assorbono meno energia. Il loro tasso metabolico diminuisce e il loro respiro rallenta. La temperatura corporea anche scende all’interno della tana. Il letargo può anche comportare uno stato di sonnolenza, in cui il procione si sveglia brevemente e poi torna a dormire. Durante il letargo, il procione può anche digiunare, ma può nutrirsi anche occasionalmente. Il letargo del procione è una reazione biologica che è stata adottata dagli animali in risposta all’ambiente freddo e rigido dei mesi invernali.
Orso Grizzly
Durante l’inverno, gli orsi grizzly entrano in letargo, un periodo di lungo riposo in cui riducono al minimo il loro metabolismo e l’attività fisica. Durante questo periodo, gli orsi grizzly dormiranno quasi tutto il tempo, a volte per più di cinque mesi. Mentre dormono, gli orsi non sono completamente addormentati, ma si svegliano periodicamente per cambiare posizione o urinare. Durante questo periodo, l’orso non mangia, non beve, e non fa esercizio. Invece, il suo corpo si regola in modo da utilizzare tutte le riserve di grasso e le sue sostanze nutritive per mantenersi in vita. Un orso in letargo può perdere fino al 30% del suo peso corporeo, ma può recuperarlo rapidamente una volta che sveglio.
10) Castoro del Canada
Il letargo del Castoro del Canada è un fenomeno naturale che questi roditori ricorrono ad ogni anno. Durante il letargo, i castori si nascondono nel loro nido sotto terra dove si rannicchiano e si addormentano per lunghi periodi di tempo. Durante questo periodo, si nutrono di grasso accumulato in precedenza e non mangiano cibo solido. Durano da 2 a 5 mesi e quando si svegliano non sono disidratati o affamati, ma in uno stato di riposo. Il letargo è una risorsa di energia per questi animali, in quanto li aiuta a sopravvivere alla siccità, al freddo e ai periodi di scarsa nutrizione.
11) Tamia
Il letargo del Tamia è una fase di inattività che dura da uno a cinque mesi. Durante questo periodo, le Tamie si raggomitolano in posizioni che assomigliano a quelle di una palla. Inoltre, le Tamie diventano anche letargiche, non reagiscono più agli stimoli esterni e si alimentano molto meno. Il letargo della Tamia è una risposta naturale ai periodi di inattività e alimentazione scarsa dei mesi invernali.
12) Talpa
Il letargo della talpa è una forma di ibernazione durante la quale la talpa si raggomitola e si addormenta in una tana. Inizia durante la stagione invernale, quando le temperature scendono e le giornate si accorciano. Durante il letargo, la temperatura corporea della talpa si abbassa, la frequenza cardiaca e respiratoria diminuisce e il suo metabolismo rallenta. A volte, le talpe entrano in letargo per periodi di tempo più lunghi rispetto a quelli più brevi del riposo invernale. Durante il letargo la talpa non mangia, non beve e non ha bisogno di eliminare le feci. Il letargo della talpa può durare fino a sei mesi. Al risveglio, le talpe riprendono a nutrirsi, a cercare cibo e a ripopolare le tane.
13) Sfinge della notte
Il letargo della Sfinge della Notte è uno stato di profonda dormienza in cui entra in inverno. Durante questo periodo, la Sfinge della Notte si raggomitola su se stessa e diventa completamente immobile, non rispondendo ai suoni, ai movimenti o alle temperature esterne. Dorme in questo stato di trance invernale per circa sei mesi, fino a quando la temperatura esterna non inizia a salire, a cui segue un periodo di attività durante il quale la Sfinge della Notte inizia a volare, caccia e diventa più attiva. È un meccanismo naturale che permette alla Sfinge della Notte di conservare le sue energie durante i periodi di magra invernale.
14) Scoiattolo delle nevi
Il letargo della mammiferi/tigre.php">Tigre delle Nevi è uno stato di semi-letargo in cui le tigri delle nevi si ritirano per resistere alle basse temperature invernali del loro habitat naturale. Durante questo periodo, le tigri riducono la loro attività, si spostano meno e trascorrono la maggior parte del tempo riposando. Durante il letargo, le tigri si ritirano in tane o ripari caldi e scavano spesso delle tane profonde per proteggersi dalle temperature rigide. Durante il letargo, le tigri non si nutrono, ma si nutrono del grasso immagazzinato nel loro corpo. Il letargo può durare fino a 6 mesi.
15) Lepre d’Argentina
Il letargo della Lepre d’Argentina è un processo fisiologico durante il quale la temperatura corporea della lepre si abbassa, riducendo così il tasso metabolico. Durante il letargo la lepre rallenta notevolmente le sue attività, riducendo le sue necessità di cibo, acqua e altri nutrienti. Durante questo periodo di stasi la lepre trascorre la maggior parte del suo tempo nascosta in tane profonde. Il letargo della Lepre d’Argentina inizia nel mese di dicembre e dura fino a marzo. In questo periodo la lepre si concentra meno sul mangiare e si adatta alla mancanza di cibo fornendo all’organismo energia dai depositi di grasso. Dopo aver trascorso un periodo sufficiente in letargo, la lepre ritorna alla sua vita attiva, mangiando con più frequenza e aumentando di peso.
16) Pipistrello
Durante il letargo, il pipistrello rallenta il suo metabolismo e diventa meno attivo. Il suo ritmo cardiaco, la temperatura corporea e la frequenza respiratoria diminuiscono. Il pipistrello si rannicchia in una grotta o in un posto dove ci sia una temperatura stabile e costante, come una soffitta o altri spazi bui delle abitazioni. Durante questo periodo di letargo, il pipistrello si nutre del grasso accumulato durante l’estate e l’autunno e si prepara per l’inverno.
17) Visone
Durante il letargo, il Visone Europeo trascorre la maggior parte del suo tempo dormendo nei suoi rifugi, che possono consistere in buche o cavità naturali o artificiali scavate nella terra o nella paglia. Generalmente il letargo inizia in autunno e dura fino a primavera, con alcune creature svegliandosi occasionalmente durante il periodo più freddo. Durante questo periodo, la frequenza dei battiti cardiaci del Visone Europeo può diminuire fino al 50%, mentre la temperatura corporea e la frequenza respiratoria possono anche diminuire. Durante questo periodo, il Visone Europeo non si ciba e può perdere fino al 20% del loro peso corporeo.
18) Beluga
Durante il letargo, il beluga sverna, vivendo in acque più fredde e ricche di sostanze nutritive. Durante questo periodo, il beluga riduce la sua attività metabolica e si concentra sulla conservazione dell’energia, consumando i grassi accumulati nel corso dell’anno. Il beluga si sposta meno e si nasconde di più durante il letargo, ma passa ancora molto tempo a nutrirsi. La sua dieta in questo periodo consiste principalmente di pesci, crostacei e molluschi, che sono più abbondanti nelle acque fredde. Il beluga può anche rallentare il tasso cardiaco e respiratorio durante questo periodo. Il letargo del beluga dura fino alla primavera, quando l’acqua diventa più calda e ricca di sostanze nutritive.
19) Procione americano
Durante il letargo, il Procione americano rallenta il proprio metabolismo e riduce il proprio apporto calorico. Si nutre principalmente di grassi accumulati nel tessuto adiposo durante l’autunno, consentendogli di sopravvivere fino alla primavera. Durante il letargo, il procione americano si accoccola al calore del terreno, abbassa la propria temperatura corporea e si addormenta molto a lungo, talvolta fino a 15 ore al giorno. Il procione americano può anche rimanere nel suo nascondiglio fino a 2 mesi o più durante il letargo. Il letargo aiuta il procione americano a risparmiare energia e a sopravvivere in condizioni climatiche difficili.
20) Scoiattolo volante
Durante il letargo, lo Scoiattolo volante entra in uno stato di torpore in cui il suo metabolismo rallenta in modo che possa conservare le energie. Durante questo periodo, lo Scoiattolo volante non si nutre, non beve acqua, non fa esercizio fisico e non si muove. Dorme anche per la maggior parte del tempo, anche se alcune volte si sveglia brevemente per alcune ore. Durante il letargo, lo Scoiattolo volante non è più in grado di volare, ma può sopravvivere a condizioni climatiche estreme con temperature che oscillano tra 0 e -10 gradi Celsius.
21) Ape
Il letargo dell’ape durante l’inverno è un processo di inattività che consente alle api di sopravvivere alle temperature più basse. Durante questo periodo, le api si raggruppano in una formazione a forma di palla, con le api più esterne che formano uno strato protettivo intorno alle api interne. Le api interne rimangono inattive e il loro metabolismo rallenta. Le api esterne mantengono la temperatura interna della formazione costante, producendo calore attraverso il movimento delle loro ali. In questo modo, le api possono sopravvivere alle temperature più fredde dell’inverno.
22) Chiocciola
Il letargo della chiocciola durante l’inverno è una forma di ibernazione in cui la chiocciola rallenta notevolmente le sue attività vitali. Durante questo periodo, la chiocciola si ritira nel suo guscio e riduce le sue attività metaboliche al minimo, riducendo così la quantità di energia necessaria per sopravvivere. La chiocciola può rimanere in letargo per settimane o addirittura mesi, a seconda delle condizioni climatiche. Durante il letargo, la chiocciola non si nutre e non si muove, ma rimane in uno stato di profonda inattività. Quando le temperature iniziano a salire, la chiocciola esce dal suo guscio e riprende le sue normali attività.
23) Cincilla
Il letargo del Cincilla è una forma di ibernazione in cui il Cincilla rallenta il suo metabolismo per conservare energia durante i mesi più freddi. Durante questo periodo, il Cincilla dorme a lungo e si nutre meno. Il Cincilla si sveglia solo per brevi periodi durante il giorno, quando la temperatura esterna è abbastanza calda. Il letargo del Cincilla può durare fino a 4 mesi. Durante questo periodo, il Cincilla può perdere fino al 20% del suo peso corporeo. Il letargo del Cincilla può aiutarlo a sopravvivere ai mesi più freddi, quando cibo e acqua sono più scarse.
24) Civetta
Il letargo della civetta durante l’inverno è una forma di ibernazione in cui la civetta rallenta notevolmente il suo metabolismo, riducendo la frequenza dei battiti cardiaci e la respirazione. La civetta si nasconde in un posto buio e caldo come un albero cavo, una fenditura nella roccia o una grotta. Durante il letargo, la civetta non mangia, non beve e non si muove per lunghi periodi di tempo. La civetta può rimanere in letargo fino a sei mesi, ma raramente rimane in letargo più a lungo di quattro mesi. Il letargo è un modo per la civetta di sopravvivere durante l’inverno, quando le risorse sono scarse.
25) Coccinella
Il letargo della coccinella durante l’inverno è una forma di ibernazione in cui le coccinelle si nascondono in luoghi riparati e si addormentano per sopravvivere al freddo invernale. Durante il letargo, le coccinelle riducono notevolmente il loro metabolismo e rallentano le loro funzioni vitali per risparmiare energia, in modo da sopravvivere all’inverno. Di solito, le coccinelle si riuniscono in gruppi in luoghi come cavità degli alberi, fessure nei muri o anche sotto le foglie secche. Durante il letargo, le coccinelle rimangono in uno stato di semi-incoscienza fino alla primavera, quando tornano alla loro vita normale.
26) Coniglio selvatico
Il letargo del coniglio selvatico durante l’inverno è una forma di ibernazione che i conigli selvatici adottano per sopravvivere alle temperature fredde e alle scarse risorse alimentari. Durante il letargo, i conigli selvatici rallentano il loro metabolismo, abbassano la loro temperatura corporea e riducono il loro consumo di cibo. Questo significa che i conigli selvatici trascorrono più tempo in letargo durante l’inverno, dormendo più a lungo e mangiando meno. Il letargo del coniglio selvatico può durare fino a tre mesi, con i conigli che si svegliano di tanto in tanto per mangiare.
27) Criceto
Il letargo del Criceto è una forma di ibernazione profonda che i Criceti adottano durante i mesi invernali. Durante questo periodo, i Criceti si ritirano in un luogo sicuro e si rannicchiano insieme per mantenere una temperatura corporea costante. Di solito si sistemano in una tana fatta di foglie secche o altri materiali morbidi. Durante il letargo, il Criceto rallenta notevolmente il suo metabolismo, il suo respiro e la frequenza cardiaca, e riduce drasticamente la sua attività fisica. Inoltre, il Criceto può anche sospendere la produzione di ormoni, come l’insulina, che aiuta a mantenere una temperatura corporea ottimale. Durante il letargo, il Criceto può dormire per lunghi periodi di tempo, anche fino a un mese, senza mangiare o bere.
28) Farfalla
Il letargo delle farfalle durante l’inverno è un processo di sopravvivenza che le farfalle usano per sopravvivere alle temperature fredde e alle basse risorse alimentari. Durante il letargo, le farfalle si nascondono in luoghi protetti, come alberi abbandonati, cavità sotterranee, o anche nelle cavità dei muri. Durante questo periodo, le farfalle smettono di volare e si spostano molto lentamente. Il loro metabolismo rallenta, il loro sistema immunitario si indebolisce e il loro appetito diminuisce. Quando le temperature iniziano a salire, le farfalle escono dal letargo e ricominciano a volare.
29) Formica
Durante l’inverno, la maggior parte delle formiche entra in letargo. In questo periodo, le formiche smettono di cercare cibo e si raggruppano insieme per formare una specie di “nido” caldo. Il letargo può durare da qualche settimana fino a diversi mesi, a seconda della specie e della regione in cui vivono. Durante questo periodo, le formiche non sono in grado di muoversi o di raccogliere cibo. Invece, si riposano e si riscaldano grazie al calore del nido. Quando le temperature iniziano ad alzarsi, le formiche escono dal letargo e riprendono le loro normali attività.
30) Geco
Il letargo del geco durante l’inverno è un processo di riduzione dell’attività metabolica che consente al rettile di sopravvivere a temperature fredde. Durante il letargo, il geco riduce drasticamente la sua temperatura corporea e il suo tasso metabolico, e si nasconde in un luogo caldo e umido. Il letargo può durare dai 3 mesi fino a più di un anno, a seconda della specie. Il geco può svegliarsi brevemente durante il letargo per bere o nutrirsi, ma per la maggior parte del tempo rimane inattivo. Durante il letargo, il geco può anche ridurre la frequenza del battito cardiaco e respiratorio.
31) Ghiro
Durante l’inverno, il ghiro entra in letargo, una forma di dormiveglia in cui il suo metabolismo rallenta drasticamente. In questo stato, il ghiro si sveglia solo brevemente per mangiare, ma per lo più rimane immobile. Il letargo del ghiro può durare fino a settimane o mesi, a seconda delle condizioni meteorologiche. Durante questo periodo di letargo, il ghiro riduce la sua temperatura corporea, abbassa la frequenza cardiaca e respira molto lentamente. Il ghiro può anche ridurre la sua temperatura corporea fino a 10 gradi sotto la temperatura ambiente. Il letargo del ghiro è un modo per sopravvivere ai rigori dell’inverno, permettendogli di risparmiare energia e cibo.
32) Riccio
Il letargo del riccio durante l’inverno è una sorta di stato di inattività che i ricci entrano per sopravvivere al clima freddo. Durante questo periodo di letargo, i ricci si rannicchiano e si nascondono sotto terra o in una tana, dove rimangono fino a quando le temperature non aumentano. Durante il letargo, i ricci rallentano la loro frequenza respiratoria e cardiaca, abbassano la temperatura corporea e riducono il loro metabolismo. Il letargo può durare da una settimana a un mese, a seconda delle condizioni climatiche.
33) Lepre
Durante l’inverno, lepre entra in letargo. Il letargo della lepre invernale è una reazione alla disponibilità limitata di cibo e all’abbassamento delle temperature. Durante questo periodo, lepre riduce le sue attività, rallenta il suo metabolismo, abbassa la temperatura corporea e si sposta in zone più calde. Le femmine possono anche ritirarsi più profondamente nel terreno.
34) Locusta
Il letargo della locusta durante l’inverno è un processo di riposo invernale che la locusta effettua per superare l’inverno in condizioni di profondo torpore. Durante questo periodo, la locusta diventa più piccola, si ritira in una forma di torpore diurno e notturno e smette di mangiare. I meccanismi di adattamento fisiologico che permettono alla locusta di entrare in letargo variano a seconda della specie, ma si ritiene che una combinazione complessa di modifiche metaboliche, immunologiche e neuroendocrine si verifichino durante il letargo. La locusta sopravvive al letargo invernale mediante l’accumulo di riserve di grasso, l’accrescimento di energia e una riduzione del metabolismo, tutti meccanismi che riducono al minimo la quantità di cibo e di acqua necessaria per la sopravvivenza.
35) Marmotta
Il letargo della marmotta è un periodo in cui l’animale riduce drasticamente la propria attività e il proprio metabolismo. Durante il periodo invernale, le marmotte si rifugiano in tane scavate sottoterra e i loro corpi entrano in uno stato di ibernazione. Durante l’inverno le marmotte possono dormire fino a 22 ore al giorno e possono ridurre la propria temperatura corporea di circa 5-10°C. Durante il letargo, le marmotte traggono energia dalle riserve di grasso accumulate durante la primavera e l’estate. La marmotta esce dal letargo durante la primavera, quando le temperature esterne iniziano a salire.
36) Moscardino
Durante l’inverno, il moscardino entra in letargo. Si nascondono nelle rocce e nelle cavità del suolo, stringendo il corpo in una posizione arrotolata. L’animale rallenta i battiti del cuore, abbassa la temperatura corporea e riduce al minimo la frequenza del respiro. Il letargo può durare da alcune settimane a più di un mese, a seconda della temperatura esterna. Una volta raggiunto il letargo, il moscardino ha bisogno di una quantità minima di acqua e cibo, ma quando la temperatura esterna aumenta, il moscardino esce dal letargo e ricomincia a nutrirsi.
37) Opossum
Il letargo dell’Opossum durante l’inverno è una forma di ibernazione detta torpore invernale. Durante il letargo, gli Opossum si ritirano in una tana dove rilasciano ormoni che li aiutano a rallentare il loro metabolismo. Si rannicchiano insieme ai loro simili, si alzano solo occasionamente e hanno pochissimi movimenti. La temperatura corporea si abbassa di circa 4 gradi Celsius rispetto a quando sono attivi. Inoltre, l’animale riduce al minimo la respirazione e le funzioni metaboliche, e smette di bere e mangiare durante il letargo. L’animale può dormire anche fino a quattro mesi, fino a quando la temperatura esterna non inizia a salire.
38) Procione
Il letargo invernale del Procione dura solitamente da novembre a febbraio. Durante questo periodo, i procioni si sistemano in buche o tane che hanno scavato nella terra, spesso all’interno di alberi o rami caduti. Una volta in letargo, i procioni si limitano più o meno a dormire. Il loro ritmo cardiaco e respiratorio rallenta, e la loro temperatura corporea si abbassa da 37°C a 30°C. La loro frequenza di sonno raggiunge quasi lo stesso livello di sonno REM dell’essere umano. Il procione consuma ogni giorno solo 1/3 della normale quantità di cibo, e durante il letargo non ha bisogno di bere acqua. Il letargo invernale è essenziale per i procioni dato che le temperature fredde nella loro zona di habitat li obbligherebbero a consumare enormi quantità di energia per riscaldarsi.
39) Puzzola
Durante il letargo invernale, la puzzola si prepara per la stagione fredda adeguandosi al calo drastico delle temperature. Si trasforma da animale attivo e vivace in un praticamente un giaciglio, rinunciando alle sue abitudini notturne e ai suoi movimenti. Si trasforma in un vero e proprio coniglio di torpore, raggomitolandosi sotto la propria pelliccia e trascorrendo così la maggior parte del tempo.
Durante il letargo, la puzzola dorme tra 8 e 12 ore al giorno, riducendo drasticamente il proprio metabolismo. Il suo cuore batte molto lentamente e la sua temperatura corporea scende di diversi gradi durante il periodo di letargo. La sua temperatura corporea può scendere fino a 0 gradi Celsius.
Durante il periodo di letargo, la puzzola non mangia, non beve acqua e non urina. Il suo organismo utilizza le riserve energetiche accumulate durante la stagione attiva per sopravvivere al periodo di letargo.
40) Raganella
Durante l’inverno, la Raganella va in letargo. Si nasconde sotto terra o in altri rifugi caldi, come le cavità degli alberi o i rovi. Durante questo periodo, la Raganella entra in una fase di torpore in cui diventa assolutamente immobile e il suo metabolismo rallenta fino a ridursi a un sesto della velocità media. La Raganella è in grado di respirare ancora, ma è in grado di sopravvivere con un minimo di cibo e di acqua. La temperatura del suo corpo scende fino a raggiungere lo stesso livello dell’ambiente circostante, rendendolo in grado di sopravvivere con un apporto energetico minimo.Quando si avvicina la primavera, la Raganella esce dal letargo.
41) Ramarro
Il letargo del ramarro durante l’inverno avviene da ottobre a marzo. Il ramarro raggiunge una fortissima resistenza alle basse temperature, che gli consente di rallentare il metabolismo e di ridurre il fabbisogno energetico. Durante il letargo, il ramarro si sposta meno e complessivamente dorme più a lungo rispetto ai mesi estivi, quando è attivo. Durante il letargo, il ramarro ricerca luoghi riparati dove trascorrere la maggior parte del tempo. I luoghi preferiti sono le foglie secche, le detriti legnosi, i cumuli di paglia, le fessure tra le rocce e gli alberi. Può anche nascondersi in luoghi riparati in edifici abbandonati o fienili. La temperatura corporea del ramarro durante il letargo scende a 5-6°C, circa la metà della temperatura corporea normale.
42) Rospo
Il letargo del rospo durante l’inverno è un periodo di inattività prolungata, di solito tra ottobre e marzo. Durante questo periodo, i rospi rallentano notevolmente il loro metabolismo, abbassando la temperatura corporea. Possono persino diventare semi-congelati, con la loro respirazione rallentata a tal punto che è quasi impercettibile. I rospi entrano in uno stato di torpore, in cui possono hibernare sotto terra o sotto tronchi, in modo da avere una protezione minima dai freddi temperature invernali.
43) Scorpione
Il letargo dello scorpione durante l’inverno è un periodo di sonno profondo in cui lo scorpione rallenta drasticamente la sua attività. Durante il letargo lo scorpione non si muove, non mangia e non beve acqua e può rimanere in questo stato per un periodo di tempo che può variare da un paio di giorni a diversi mesi. Durante il periodo di letargo, lo scorpione si nasconde in luoghi umidi e riparati come crepe nel terreno o nelle pareti di grotte. In questo modo può resistere a temperature più fredde e sopravvivere all’inverno.
44) Tamia striato
Il letargo del tamia striato durante l’inverno è un processo di inattività in cui il tamia rallenta significativamente il metabolismo e riduce i suoi movimenti al minimo. Durante questo periodo di letargo, il tamia dormirà per la maggior parte del tempo, trascorrendo le ore diurne all’interno di una buca o di una tana che ha preparato, o all’interno di un’altra creatura o cavità. Durante il letargo, il metabolismo del tamia diminuirà significativamente, abbassando la temperatura corporea, aumentando significativamente il periodo di inattività, e riducendo al minimo la necessità di cibo. Il letargo del tamia striato fornisce una protezione contro le basse temperature, riduce l’esposizione ai predatori, e conserva energia che può essere utilizzata quando l’inverno finisce.
45) Tartaruga
Il letargo della tartaruga durante l’inverno è un periodo di riposo e di inattività durante il quale la temperatura del corpo cala fino a regolare i livelli di crescita e l’attività cellulare. Durante il letargo, le tartarughe possono trascorrere il tempo sepolte sotto la sabbia, riducendo così il calore corporeo e il consumo di energia, e dormire fino a quando le temperature diventano più calde. Le tartarughe possono anche scavare buche profonde e riempirle di foglie secche, sterpaglie o terriccio umido, dove possono andare in letargo dai mesi di novembre a febbraio. Questo periodo di letargo può variare da specie a specie, con alcune che entrano in letargo più presto o più tardi.
46) Tasso
Il letargo del tasso inizia solitamente nei mesi di ottobre/novembre e termina a marzo/aprile. In questo periodo, il tasso può trascorrere fino a 6 mesi in letargo. Durante il letargo, il tasso riduce drasticamente il suo metabolismo e trascorre la maggior parte dei suoi giorni sotto terra, in una tana profonda e calda. Non mangia, non beve e non ha bisogno di evacuare. La temperatura corporea del tasso durante il letargo scende a circa 2-4°C sotto la temperatura ambiente. Inoltre, il tasso può entrare in uno stato di torpore in cui può svegliarsi brevemente durante il periodo di letargo.
47) Topo comune
Il letargo del topo comune durante l’inverno è una forma di inattività che i topi devono attuare durante le stagioni più fredde. Esso consiste nell’abbassare la temperatura corporea, rallentare il respiro, ridurre il consumo di cibo e ridurre il battito cardiaco. Durante il letargo, i topi si spostano meno e trascorrono la maggior parte del tempo in una profonda trance. In questo stato, i topi possono risparmiare energia e sopravvivere alle basse temperature invernali. Durante il letargo, i topi possono anche entrare in uno stato di sonno più profondo, durante il quale possono sopravvivere a basse temperature ancora più basse.
48) Vipera comune
La vipera comune è una specie di serpente velenoso che entra in letargo durante l’inverno. Durante questo periodo di letargo, la vipera comune entra in uno stato di torpore, rallentando il suo metabolismo e riducendo al minimo la sua attività. La temperatura corporea della vipera comune scende durante questo periodo, poiché le temperature più basse riducono la sua necessità di cibo. Può trascorrere lunghe periodi di tempo in questo stato, fino a che la temperatura esterna non inizia a salire. Quando la temperatura esterna diventa sufficientemente calda, la vipera comune si sveglia e riprende la sua attività normale.
49) Volpe artica
La volpe artica entra in letargo durante l’inverno per sopravvivere alle rigide temperature esterne. La volpe artica passa la maggior parte del suo tempo addormentata in rifugi sotterranei e in buche scavate nel terreno, dove può avere una temperatura costante durante tutto l’inverno. Durante il letargo, la volpe artica rallenta i suoi movimenti, respira a bassi livelli e non si alimenta. Il suo metabolismo si riduce di circa il 50%. La volpe artica si sveglia una o due volte nel corso dell’inverno per nutrirsi di topi o di prede congelate che ha seppellito durante l’autunno.
50) Zibetto
Lo zibetto ha una modalità di letargo molto diversa da quella dei mammiferi invernali, poiché non è vero e proprio letargo. Durante l’inverno, lo zibetto rallenta il suo metabolismo, il suo appetito diminuisce e dorme di più. Di solito si rannicchia in un buco, stringendosi in una palla per mantenere il calore. Dorme per lunghi periodi, ma si sveglia periodicamente per mangiare. Lo zibetto spesso evita il freddo invernale fuggendo sotto terra, dove è più caldo, o cercando riparo in un albero o una caverna.